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Numero Unico - 104° Targa Florio - Pagina Singola | Download |
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Numero Unico - 104° Targa Florio - Interattivo | Download |
LA COMPAGNIA DEI NUMERI UNICI
La realizzazione dei “numeri unici” che hanno accompagnato quasi tutte le 100 edizioni della Targa Florio, è divenuta nel tempo una vera e propria tradizione. Vincenzo Florio, e chi sennò?, invento “Rapiditas” già all’inzio dello scorso secolo accertando – con lungimiranza impressionante – l’importanza della comunicazione dedicata.
Oggi quei fascicoli, pressoché introvabili, sono divenuti oggetti ambiti dai collezionisti ma soprattutto vere e proprio opere d’arte per il pregio con il quale vennero scritti, stampati (su carta e con procedimenti di pregio), e confezionati. In maniera più vicina ai nostri tempi (e dunque con formato, carta, contenuti, che nel corso dei decenni si sono adeguati ai gusti ma non hanno modificato la sostanza, il “numero unico” della Targa Florio ha anticipato con la proprio pubblicazione i temi dell’eduzione che annualmente si andava disputando.
Quelli degli “anni Mondiali” (’55/’73) continuano ad essere un punto di riferimento, il successivo periodo coinciso con la trasformazione in rally – dal 1978 – segnarono un’ulteriore evoluzione soprattutto della grafica resa più moderna e spigliata, e d’allora senza sosta ai giorni nostri.
Sui “numeri unici” della Targa Florio hanno scritto alcune delle più illustre “penne” del giornalismo motoristico, la totalità dei giornalisti siciliani che almeno una volta nella loro professione si sono avvicinati alla Targa (sia essa di velocità o rally o riservata alle storiche), e si sono – ci siamo – alternati all’ideazione ed alla redazione tutti coloro i quali in qualche maniera abbiamo contribuito a far si che anche questa tradizione – pure culturale – non andasse smarrita.
La copia che avete fra le mani non è quindi una del “centoquattresimo” numero unico, perché non esiste un centoquattresimo preciso, ma è la copia della pubblicazione dedicata all’edizione n. 104 della Targa Florio.
Stampata in un numero adeguato per soddisfare le attese di partecipanti, staff, addetti ai lavori, e appassionati, e che – non fosse altro che quella delle 104 edizioni – meriterà di essere conservata. E che non sarà mai “introvabile” almeno nei contenuti, perché anche proposta anche in versione digitale e dunque consegnata all’eterna vita del web.
Se la Targa Florio è arrivata sin qui è senz’altro grazie al suo inventore, ma lo si deve pure a chi dopo di lui ha cercato senza velleità di imitazione, di rispettare il suo desiderio “di continuare la mia opera”. In qualche modo, con alterne fortune, con errori e sacrifici, sin qui si è arrivati. Non è merito di uno ma di tutti. Spettatori e concorrenti compresi.
Buona lettura e buon proseguimento di vita della Targa Florio, la cui storia continua, e la leggenda può attendere.